sabato 16 novembre 2013

Lettera alle giornaliste

Care giornaliste, grazie di cominciare ad accorgervi di un film dell'orrore che scorre da decenni sotto agli occhi di tutti, nell'indifferenza più totale:



Eppure è un incubo che fa paura! Come mai davanti a questo film non si spaventa mai davvero nessuno? Forse ci si culla nell'illusione che sia solo un film, come al cinema.. ma non è così. E' tutto orrendamente vero. Tranne che in questo articolo si guarda con preoccupazione allo "sport", e "all'uso che si fa di internet". Curioso! che non si pensi nemmeno un cicinin anche all'immagine della donna (e delle bambine sessualizzate sempre più precocemente).. non credete?

Bè, torniamo a noi, care giornaliste. E perché scrivo al femminile? I maschi, che ben più delle donne scomandazzano in ogni dove, sono più colpevoli delle colleghe! sono loro che fanno i business plan, gli accordi con gli sponsor e la conseguente "linea editoriale".. quella che istiga comunemente all'anoressia, per esempio. Un veleno che gronda da tutte le patinate pagine di moda che affliggono l'immaginario delle povere donne, ingozzate di immagini perocolose fin da piccole, come le oche sono ingozzate di cibo per far loro scoppiare il fegato (altro serissimo capitolo ignobile dello schifoso cinismo umano, ma ora non divaghiamo). E lo stesso veleno gronda da tutti i programmi televisi per i "giovani", gli amici, le donne, programmi che brulicano di modelli umani esecrabili in continuo conflitto, dediti solo a legittimare la più infima cultura della predazione. 
Tornando a noi, e in particolare alle riviste femminili e di moda; vero: sono principalmente maschi (anche se non solo) quelli che stabiliscono le "linee editoriali" cui poi le giornaliste devono fare il piacere di attenersi, altrimenti quella è la porta. Me ne rendo ben conto. Ma la massa delle soldatesse che sparano nel mondo i contenuti della moda sono donne e molte potrebbero esercitare il loro arbitrio più di quello che fanno. E poi in fondo, la mia speranza è che molte di loro abbiano da qualche parte una bambina e che, guardandola, magari possa sorgere in loro anche un guizzo di consapevolezza, uno zic di rimorso o almeno di egoistico spavento.
E insomma care giornaliste, vi scrivo per dirvi: vi va di leggervi una lettera che era stata spedita a un'altra - ma che in realtà vi riguarda tutte? Se non altro, per un pizzico di voyerismo; magari ci trovate qualcosa di interessante.
E questo è tutto, per l'ennesima volta, cordiali saluti. 
Mari, e le altre 

martedì 5 novembre 2013

A 2 anni già miss, a 6 veterana dei concorsi, a 13 disperata, a 17 persa nel vuoto

Tutto quello che c'è da dire lo dicono questi 2 minuti:


Cosa dite, vi ha convinto? se si... per favore firmate anche voi e fate girare il più possibile!
Firmare è facile, basta cliccare qui: alla petizione al Garante per l'Infanzia, e fare invio. Personalmente, firmo quasi solo le petizioni di Avaaz, ormai: è un sito serissimo che non si limita a raccogliere firme, ma poi promuove davvero azioni concrete.
Io, di farmi convincere non ne avevo proprio bisogno; della cosa (anche se indirettamente) mi ero occupata già QUI.
Bè, e ora i saluti. Mi dispiace di non essere stata presente per tanto tempo.. forse tutte/i vi siete dimenticati di me; ma forse no. Se vedo che qualcuno ripassa di qui.. bè, tornerò con piacere un po' più spesso.
Farò un giro anche dai vostri blog.. sperando di trovare belle novità. Un grande abbraccio, Mari